Il pap test per la diagnosi di cancro all’utero è un programma di screening che prevede l’esecuzione di tre pap test ed eventuali ulteriori analisi.
Una donna su 10.000 in Italia è colpita da cancro all’utero.
È dimostrato che il cancro all’utero deriva da un’infezione persistente da Papilloma virus (HPV) evento che può anche verificarsi con frequenza nella donna, ma quando questa infezione diventa un fenomeno persistente aumentano le possibilità di sviluppare un cancro all’utero.
Considerato che il lasso di tempo necessario a sviluppare una forma tumorale all’utero è ampio, è previsto e fortemente consigliato il programma di screening noto come “Pap test” che consente di verificare la presenza di cellule anomale sulla superficie dell’utero. In Italia è prevista l’esecuzione del pap test ogni tre anni per le donne tra i 25 e i 64 anni di età.
I Pap test consiste nel prelievo di alcune cellule dal collo dell’utero (prelievo effettuato dal ginecologo durante visita, quindi presso ambulatorio ginecologico, poliambulatori, ASL). Queste cellule saranno analizzate nel laboratorio di citologia della ASL di Roma.
Dopo l’esecuzione del pap test, se l’esito fosse positivo, è prevista l’esecuzione della colposcopia che analizza più approfonditamente il collo dell’utero e l’esecuzione di una biopsia.
Se a questo ulteriore esame dovesse risultare una lesione precancerosa la stessa verrebbe asportata con operazioni ambulatoriali o in anestesia locale.